La cagnetta aveva appena vissuto la sua ennesima gravidanza isterica.
In quei giorni in cui credeva di essere madre, aveva allattato, con preoccupazione paranoide, un giocattolo con cui aveva sempre giocato poco, una civetta con grandi occhi come i suoi.
Una notte mi aveva
svegliato in piena crisi: ci ho messo un po' a capire la natura della
sua agitazione. Il cucciolo non era lì vicino a lei. Abbiamo passato
sul divano qualche tempo, stretti l'uno all'altro, ad allattare la
civetta.
Poi tutto è passato.
Ma un giorno, saltando sul divano, si è ritrovata
davanti la civetta. Ho visto nei suoi occhi passare un'ombra; nel suo
sguardo, il ricordo di qualcosa, un'indefinibile senso di appartenenza
smarrita.
Non ha mai più giocato con quel pupazzo.
1 commento:
scopro solo ora il blog..
sui disegni non dico nulla perchè non serve certo il mio misero parere per apprezzarli.
mi limito a lasciarvi un salutone e un po' di coccole per Mimì
ciao
duccio
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