domenica 14 gennaio 2007
l'incrocio
Sta per attraversare; fa i primi passi incerti: non sa se la strada sia sufficientemente sgombra per attraversare e i colori del semaforo gli dicono poco. Sono segnali vaghi. Attraversa, ma è tardi. A sinistra scatta potente una moto. L'ombra esita e di scatto torna indietro sui suoi passi. Urta il lato della moto; la moto schizza, il motociclista vola via, ruzzola, sviene. L'ombra vorrebbe rialzarsi con fare meccanico; come se quel gesto fosse abituata a farlo da sempre. Qualcuno gli dice: stai giù, stai giù! E lui resta lì. Quasi scompare nell'asfalto.
Attraversa la strada, piegandosi in due per lo sforzo. L'uomo piegato in due canta un urlo che domina ogni altro rumore. Ogni particella della sua natura urla protesa, all'incrocio delle due grandi strade. Nessun sembra accorgersi di lui; anche chi lo guarda. C'è chi si nasconde, dietro le colonne del porticato, per non incrociare lo sguardo di quell'ombra, cercando di mantenerla così lontana dal suo piano dell'esistenza. Ma anche per non profanarla: la sacralità di quel grido doveva restare vergine.
Apparentemente due fatti casuali, successi in due giorni dell'anno diversi; ma alla stessa ora e nello stesso luogo. Come se quel luogo fosse un nodo, in cui le ombre suicide si manifestino. E in un gesto, cambiano la vita a chi le incrocia.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
9 commenti:
Giusep!
Non sapevo che ci avevi il blog!
é bello, mi piace un sacco.
Si attendono gli sviluppi...a presto
Paolo
Evvai!
Non lo sapevo del tuo blog!
Spettacolo!
I miei omaggi,
Armin.
ciao giuseppina, eres la mas guapa
Che bello, pure il Palumbo nazionali ha il blog!
Stiloso come tutta la tua produzione!
Benvenuto nel mondo dei blogger, vedrai che è divertente!
Ma guarda guarda,quello che stramalediva l'invenzione del blog!Ci sei cascato pure te...AHHAHAHA benvenuto e come al solito,ma tanto lo sa gia,complimenti!
a presto,
E_B
le ombre suicide,
nascondono sicuramente piú di una interpretazione, come i frattali del resto.
Si puó porre l'accento sulla ripetizione della forma che si ripresenta dentro sé stessa; ma ció che lo rende ancora piú significativo in un confronto tra mondo della vita(che non vive, che muore o che si suicida), credo possa essere una riflessione sulla consistenza del frattale.
Generalmente si fa corrispondere ad ogni punto se stesso dandogli una consistenza quasi materiale(comunque di a=a).In un frattale non é possibile, ogi punto é una forma e se si cerca di vedere il punto nella sua singolaritá si scopre un'altra forma.Non si ha che una consistenza formale. Questo se vogliamo applicarlo alla nostra percezione, e alla nostra percezione del tempo produce degli effetti mentali alquanto strani.
ma i blog non erano per sfigati?
AHAHAHAHAHAHA Grande Maestro!!
Dovrò rendere il mio blog ancora piu bello per competere allora!!
Ciao Giuseppe, manco sapevo che avevi un blog, bello!
A presto, Alberto vampiro stanco.
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
Posta un commento