Nel 1918, Lu Xun pubblica "Diario di un pazzo", la prima novella cinese
moderna; Circa un secolo dopo, Giuseppe Palumbo (Ramarro/Frigidaire,
Martin Mystère, Diabolik) ne fa un adattamento a fumetti, in un bianco e
nero allucinato e con un montaggio straniante.
All'improvviso
tutto diventa chiaro: la luce della luna splende diversa e rivela la
vera natura della realtà. Ma il cane della famiglia Chao è minaccioso
oltre il solito e invita alla prudenza, i bambini scappano, i vicini del
villaggio mormorano...
In una Cina dai contorni incerti, quasi
astratta, si consuma il delirio illuminato di un giovane contadino che
finalmente vede la sua vita da una nuova angolazione: la violenza del
mondo circostante lo assale in maniera sempre più brutale. La famiglia
Chao, i suoi vicini, il medico del villaggio, il suo stesso fratello,
piano piano, diventano le grottesche figure di un complotto che corrode
la vita e che sta per accanirsi contro, di lui. E alla fine, nel
crescendo del delirio, nella sua mente la verità prende forma: costoro
si nutrono di uomini.
Allora lo scenario di corruzione si amplifica
nello spazio e nel tempo e non gli resta altro,che chiudere il suo
diario, testimone della sua follia, con un'esortazione carica di
speranza e di innocenza. Non resterà altro che questo testamento scritto
in poche pagine, destinate a passare di mano in mano, mentre lui
cercherà altrove di dimenticare la sua inesplicabile "malattia".
Il
linguaggio dei fumetti e la grande letteratura cinese in un breve
viaggio nella lucida follia di chi si ostina a credere nella possibilità
di un mondo migliore, non sconfitto dalla ottusità, dall'apatia e dalla
rassegnazione.
Nella versione per iPad sono stati aggiunti alle tavole originali alcuni movimenti e suoni da attivare toccando i disegni.
Un primo esperimento di motion comic, primo di una serie di appuntamenti con i fumetti di Giuseppe Palumbo.
Ecco il link.
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